Mi faccio il libro

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giovedì 20 novembre 2014

Complemento di specificazione e complemento di termine ( lezione del 19 novembre 2014 )

In un dialogo tra compagni di classe si sente dire: “ Ho dato a Maria una scatola di cioccolatini “

Ho dato ( che cosa? ) una scatola ( a chi? ) a Maria ( di che cosa? ) di cioccolatini.

Complemento oggetto: chi? Che cosa?

Complemento di termine: a chi? A che cosa?

Complemento di specificazione: di chi? Di che cosa?

Lucia: “ Vorrei una fetta di crostata “. 

Il fratello di Lucia: “ Anch’io ne vorrei una fetta “ -> “ Anch’io vorrei una fetta di crostata “ -> ne = di crostata -> ne = complemento di specificazione.  

mercoledì 12 novembre 2014

Complemento predicativo del soggetto e c. pred. dell'oggetto ( lezione del 12 novembre 2014 )

Il giudizio di un amico può essere espresso nei due seguenti modi: in forma attiva e in forma passiva. Proviamo in tutti e due casi a togliere l’aggettivo “ geniale ” .

1. Lucia è ritenuta geniale da Marco ( Lucia = soggetto, è ritenuta = predicato verbale, da Marco = complemento d’agente ).

2. Marco ritiene Lucia geniale ( Marco = soggetto, ritiene = predicato verbale, Lucia = complemento oggetto ).

Senza l’aggettivo “ geniale “, i predicati verbali delle due frasi non hanno un significato completo, si sente che hanno bisogno di un aggettivo o di un sostantivo che completi il loro significato. Se si fosse trattato di un attributo, la sua mancanza non avrebbe intaccato il significato complessivo della frase. Lo stesso sarebbe valso nel caso di un'apposizione.

L'amica Lucia è ritenuta geniale da Marco / Marco ritiene geniale l'amica Lucia. 

L’aggettivo “ geniale “ nella prima frase costituisce un complemento predicativo del soggetto, cioè completa il significato del predicato e si riferisce al soggetto. Nella seconda frase invece è un complemento predicativo dell’oggetto, va a completare il significato del predicato e si riferisce al complemento oggetto. Entrambi i complementi posso presentarsi sotto forma sia di aggettivo che di sostantivo. 

Con i verbi appellativi ( chiamare, soprannominare, dire ), effettivi ( sembrare, parere, diventare, divenire, rendere ), estimativi ( stimare, giudicare, considerare, reputare ) ed elettivi ( eleggere, dichiarare, nominare, proclamare ) alla forma attiva c’è il complemento predicativo dell’oggetto, mentre alla forma passiva il predicativo del soggetto.

Il complemento predicativo del soggetto può seguire anche i verbi nascere, vivere, morire, restare, rimanere. Es. quel cantante morì povero ( povero = c. pred. del soggetto ). 

Il complemento predicativo dell’oggetto si può trovare con altri verbi che non rientrano tra quelli citati sopra, in questi casi è introdotto dalle seguenti parti del discorso: da, di, come, per, in qualità di. Es. trattano Mario da amico ( da amico = complemento predicativo dell’oggetto ).

martedì 4 novembre 2014

Complemento oggetto, complemento d'agente e di causa efficiente. Attributo e apposizione ( lezione di mercoledì 5 novembre )


Ieri sono stato in un negozio con mio fratello. Oggi posso raccontare ai miei compagni di classe che cosa è avvenuto nei due seguenti modi:

1) “ Ieri in un negozio mio fratello Marco ha acquistato una camicia bianca “

Oppure:

2) “ Ieri in un negozio una camicia bianca è stata acquistata da mio fratello Marco “

Quali sono i soggetti delle due frasi? I predicati verbali? Quali differenze ci sono tra le due frasi? 

“ Marco “ è il soggetto e “ ha acquistato “ è il predicato verbale della prima frase, mentre “ una camicia “ è il soggetto ed “ è stata acquistata “ è il predicato verbale della seconda frase. La prima frase è attiva e dopo il predicato verbale mi pongo la domanda “ chi? che cosa? “, mentre la seconda frase è passiva e ciò che segue il verbo risponde alla domanda “ da chi? da che cosa? “.

Complemento oggetto ( chi? che cosa? ): una camicia.
Complemento d’agente ( da chi? - se si trattasse di una cosa, risponderebbe alla domanda “ da che cosa? “ e si tratterebbe di un complemento di causa efficiente ): da Marco. 

In una frase attiva possiamo trovare espresso o sottinteso il complemento oggetto, mentre nella frase passiva possiamo individuare il complemento d’agente o quello di causa efficiente. 

“ Mio “, “ fratello “ e “ bianca “, che cosa sono? Si tratta di due aggettivi e di un sostantivo che accompagnano il soggetto e il complemento oggetto. Nella prima frase “ mio “ è un attributo del soggetto e “ fratello “ è un apposizione dello stesso soggetto, “ bianca “ invece è un attributo del complemento oggetto. 


L’attributo è un aggettivo, mentre l’apposizione è un sostantivo, entrambi sono uniti al soggetto, alla parte nominale o ad un complemento.