Mi faccio il libro

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giovedì 10 dicembre 2015

La proposizione subordinata soggettiva e la proposizione subordinata oggettiva ( dicembre 2015 )

Una precisazione sulle proposizioni subordinate. 

Una proposizione subordinata è in forma esplicita se il verbo è al modo indicativo, congiuntivo o condizionale, mentre è in forma implicita se il verbo è al modo infinito, participio e gerundio. 


E' bene / che tu vada a Roma.  " E' bene " è una forma impersonale, quindi questa proposizione principale non ha il soggetto; la subordinata " che tu vada a Roma " costituisce il soggetto della principale pertanto si dice soggettiva.  

Penso / che tu sia sincero. Penso ... che cosa? La subordinata " che tu sia sincero " costituisce il complemento oggetto, perciò è detta oggettiva.




sabato 21 novembre 2015

Le frasi coordinate ( novembre 2015 )

Una proposizione coordinata può essere legata alla principale, non solo tramite una congiunzione coordinante, ma anche attraverso una virgola, due punti o un punto e virgola. Solitamente ha un predicato verbale o nominale che ha lo stesso tempo e modo verbale di quello della principiale. 

Congiunzioni copulative: e, anche, inoltre. 

Congiunzioni disgiuntive: o, oppure, ovvero. 

Congiunzioni avversative: anzi, ma, tuttavia, però. 

Congiunzioni dichiarative/esplicative: cioè, infatti, ossia.

Congiunzioni conclusive: quindi, dunque, perciò. 

Congiunzioni correlative: sia ... sia, e ... e, o ... o, né ... né. 


La coordinazione per asindeto si ha nel caso in cui tra la frase precedente e la coordinata non ci siano congiunzioni, ma solamente una virgola, due punti o un punto e virgola. 

sabato 14 novembre 2015

Le frasi principali ( novembre 2015 )

In base alle intenzioni comunicative e allo scopo di chi scrive, una proposizione principale può essere enunciativa, interrogativa, esclamativa, volitiva, desiderativa e incidentale. 

1 Le enunciative narrano un fatto, espongono una situazione, un’idea, un’opinione, descrivono un ambiente o una persona. 

C’è stato un incidente in autostrada. 
Il tuo dolce è ottimo.
Gli elettroni ruotano intono al nucleo.

2 Le interrogative si riconoscono dal punto interrogativo.

Verresti con me al cinema? 
A che ora apre il negozio?

3 Le esclamative si riconoscono dal punto esclamativo.

Che bel film! 
Quale errore! ( predicato verbale sottinteso: abbiamo commesso )

4 Le proposizioni volitive contengono un ordine o un divieto, non sempre hanno il punto esclamativo.

Stai fermo! 
Non parlare!
Mi faccia vedere patente e libretto. 

5 Le desiderative esprimono al condizionale un desiderio ( la stessa frase all’indicativo suonerebbe come un ordine ) e al congiuntivo un rimpianto o un augurio. 

Vorrei un caffè. 
( Piove forte ) Fossimo rimasti a casa!
Siate sempre orgogliosi di vostro fratello!

La proposizione desiderativa è una frase indipendente, ma spesso è introdotta da una congiunzione o da una locuzione che sottolinea il concetto di desiderio o di augurio. 

Se solo me l’avessi detto! 

6 Le incidentali sono frasi principali che si inseriscono tra il soggetto e il predicato di un’altra principale. Non hanno alcun legame sintattico con l’altra principale. 

Il latte, come tutti sanno ( prop. incidentale ), provoca numerose allergie.
Il latte, che ti ho consigliato ( prop. subordinata, il che pronome relativo ha un legame sintattico con l’altra frase, si riferisce e sostituisce latte ), viene venduto sotto casa mia. 

venerdì 30 ottobre 2015

Proposizione principale, proposizione coordinata e proposizione subordinata ( ottobre 2016 )

La proposizione principale
1 regge le altre proposizioni presenti nel periodo;
2 ha un senso compiuto;
3 può stare da sola;
4 ha un modo finito;
5 non è mai introdotta da una congiunzione, a differenza delle proposizioni coordinate che sono introdotte da una congiunzione coordinante e delle proposizioni subordinate introdotte da una congiunzione subordinante.
La proposizione principale, per le sue caratteristiche, è detta anche reggente e indipendente. 

Una proposizione coordinata da sola ha un senso compiuto e può essere legata alla principale, non solo tramite una congiunzione coordinante, ma anche da una virgola, da due punti e da un punto e virgola. Solitamente ha un predicato verbale o nominale che ha lo stesso tempo e modo verbale di quello della principiale. 

Una proposizione subordinata non può stare da sola e, oltre ad essere introdotta da una congiunzione subordinante o da un pronome relativo, può essere caratterizzata da un predicato verbale costituito da un modo indefinito, ossia da un participio, un infinito o un gerundio. Tempo e modi verbali spesso sono differenti da quelli della proposizione principale. 






martedì 27 ottobre 2015

Un periodo e le proposizioni ( ottobre 2016 )

Un periodo ( o frase complessa ) è compreso tra un punto fermo e quello successivo ( anche un punto interrogativo o esclamativo ) ed è costituito da due o più proposizioni. 

In un periodo ci sono tante proposizioni quanti sono i PREDICATI VERBALI  E NOMINALI. Si ricorda che un verbo fraseologico + preposizione + infinito di un altro verbo e un verbo servile + infinito di un secondo verbo costituiscono un unico predicato verbale.

A differenza della frase complessa, la frase semplice è costituita da un solo predicato.

Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque a Recanati, una piccola città di provincia dell'entroterra marchigiano, il 29 giugno 1798. Sua madre, Adelaide dei marchesi Antici, era nota per la sua esagerata parsimonia, // al punto da rallegrarsi della morte di un figlio neonato, // in prospettiva del risparmio che ne sarebbe derivato. Forse per compensare questa maniacale avarizia, // suo padre, il conte Monaldo, nobile reazionario e intellettuale conservatore, si dedicò // a dissipare la fortuna di famiglia. In compenso accumulò una vastissima biblioteca.


lunedì 27 aprile 2015

Complemento di modo, argomento, vocazione e concessivo ( marzo e aprile 2015 )

Attenzione a non confondere il complemento di modo con altri complementi!



1) Mio figlio studia con un amico. INSIEME A CHI STUDIA? CON CHI STUDIA?

" Con un amico " è un complemento di compagnia.

2) Mio figlio studia con un dizionario. CON CHE COSA? CON QUALE STRUMENTO?

" Con un dizionario " è un complemento di mezzo.

3) Mio figlio studia con diligenza. COME STUDIA? IN CHE MODO STUDIA?

" Con diligenza " è un complemento di modo o maniera, che indica il modo in cui si fa o avviene qualcosa.




Ho un libro di Luca. DI CHI E' IL LIBRO? " Di Luca " è un complemento di specificazione.

Ho un libro di scienze. " Di scienze " non specifica di chi è il libro, ma indica ciò di cui il libro parla o tratta, pertanto è un complemento di argomento.

In biblioteca ho trovato un trattato sull'arte greca. " Sull'arte ": c. di argomento.

Il complemento di argomento può essere retto da DI, SU, INTORNO A, A PROPOSITO DI.



Lucia, puoi prestarmi la penna?

" Lucia " mi serve a richiamare l'attenzione di questa persona, fa capire a chi rivolgo la parola. Si tratta di un complemento di vocazione, separato dal resto della frase per mezzo di una virgola.



Nonostante la pioggia uscì di casa.

" Nonostante la pioggia " è un complemento concessivo, indica qualcuno o qualcosa nonostante cui avviene un fatto. E' retto da NONOSTANTE, MALGRADO, A DISPETTO DI.


lunedì 16 febbraio 2015

Complemento di causa e complemento di fine ( lezione del 18 febbraio 2015 )

1. Non esco per la febbre.

2. Non esco per la finale di calcio. 


1. Non esco per la febbre, prima ho preso la febbre, poi ho deciso di non uscire. Si tratta di un complemento di causa, in quanto si riferisce al passato o al presente rispetto all’azione espressa dal verbo. 

2. Non esco per la finale di calcio, decido di non uscire e poi vedo la finale sportiva in casa. Si tratta di un complemento di fine, che si riferisce al futuro. 

Il complemento di causa indica il motivo per cui avviene un’azione. Risponde alle domande: perché? Per quale motivo? Può essere introdotto dalle seguenti locuzioni prepositive: a causa di, per via di.

Il complemento di fine esprime lo scopo che si intende raggiungere con una certa azione. Risponde alla domanda: per quale scopo? Può essere introdotto dalle seguenti locuzioni prepositive: a difesa di, in onore di, in vista di, a scopo di. 

Sono complementi di fine: occhiali da sole, canna da pesca, case di riposo, sala da ballo.  

domenica 11 gennaio 2015

Complementi di tempo, mezzo, compagnia ed unione ( lezioni nel periodo fine dicembre / inizio gennaio )

Sono stato a Roma per due settimane. ( la durata del mio soggiorno )

Sono stato a Roma due settimane fa. ( il momento in cui ci sono stato, cioè circa 14 giorni fa )

Il complemento di tempo determinato indica il momento in cui si verifica un'azione o una circostanza espressa dal verbo. Risponde alla domande: quando? Per quando? In quale momento o periodo? Il complemento di tempo continuato, invece, ci dice per quanto tempo dura un'azione o una condizione. Risponde alle domande: quanto? Per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo?  



Vengo a Firenze con mia sorella ( cioè insieme a lei ). Vengo a Firenze con il treno ( mi servo del treno, utilizzo questo mezzo per raggiungere il capoluogo toscano ). 

Il complemento di mezzo o strumento indica l'essere o la cosa per mezzo di cui si fa o avviene qualcosa, risponde alle domande: per mezzo di chi/di che cosa?

Il complemento di compagnia e quello di unione ci dicono rispettivamente l'essere animato                 ( compagnia ) e l'essere inanimato ( unione ) con cui si è o con cui si fa qualcosa. 
Compagnia: con chi? In compagnia di chi? 
Unione: con che cosa? Unitamente a che cosa?